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Tommaso Allan, un vicentino con targa internazionale!

Incontriamo Tommaso Allan dopo un paio d’ore di allenamento trascorse con i ragazzi dell’Under18 della Rangers Rugby Vicenza. Lui, nonostante i suoi 22 anni sembra davvero un veterano. Prima del loro arrivo si allena sui calci da tutte le posizioni, sotto gli occhi di mamma e papà ( Paola Berlato, rugbista internazionale che militava nel Vicenza negli anni d’oro della serie A e William, anch’egli rugbista a Thiene e Padova. Poi a confronto con i giovani biancorossi si muove con eleganza sul campo e non disdegna consigli e incoraggiamenti per tutti. E’ a Vicenza per qualche giorno, fino a domenica per la precisione, quando raggiungerà la comitiva azzurra per il ritiro a L’Aquila, dove svolgerà la seconda parte della preparazione degli azzurri in vista della prossima Coppa del Mondo. E la prima domanda è proprio sulla Nazionale:

“Com’è andata la prima parte di raduno (a Villabassa – BZ – n.d.r.)?” “ E’ stata davvero dura con il massimo impegno orientato al fondo ed allo sforzo. Dopo un’impegnativa stagione, era necessario per ricominciare ad allenarsi soprattutto nella testa.” “Come vi state preparando per la Coppa? Quali le vostre ambizioni?” “Beh, l’obiettivo minimo sono i quarti di finale, poi…”

Decido di tornare a parlare della sua città, quella Vicenza che gli ha dato i natali ma non lo ha mai visto protagonista, almeno non con la palla ovale.

“Tommaso, a parte la nascita, quanto ti senti vicentino?” “Mah, sai qui ho i miei zii e la nonna e anche negli ultimi anni, ogni volta che ho potuto mi sono fermato qui qualche giorno. Vicenza mi dà un gran senso di tranquillità e anche l’accoglienza che ho avuto oggi mi ha fatto molto felice”.

Un ragazzo con una chiara impronta internazionale, dopo aver toccato i primi palloni ovali a Padova intorno ai 6 anni, si trasferisce dapprima in Inghilterra e poi in Sudafrica. Nell’isola gioca nelle selezioni studentesche e lo fa fino alle categorie Under 15 e Under 16, nella terra di Nelson Mandela gioca fino a conquistare una Currie Cup con l’under 19 della Western Province. Quindi torna in Europa, in Francia e per la precisione a Perpignan dove inizia a giocare nel 2013 e dove mi conferma di aver firmato anche per la prossima stagione, smentendo così alcune voci che lo davano in partenza per l’Inghilterra.

Inevitabile chiedergli quali siano le più profonde differenze che nota nel rugby di questi Paesi così avanzati e il nostro.

“E’ davvero difficile dirlo a parole, perché si tratta di una serie di elementi che derivano da storie ed esperienze diverse. Sicuramente ed in generale posso dire che nei paesi in cui ho giocato, il movimento di fondo è decisamente più radicato, in alcune realtà soprattutto a livello scolastico, in altre a livello di club che hanno una storia importante alle spalle e quindi solide basi per il futuro. Però anche in Italia il movimento ovale sta acquisendo un’importanza sempre maggiore, anche grazie a realtà come quella della Rangers Vicenza che fa della diffusione nelle scuole e dello sviluppo del rugby come disciplina sociale oltre che sportiva, i suoi punti fermi.” Mi saluta con un sorriso e torna a bordo campo con i più giovani colleghi biancorossi che lo reclamano per qualche altra foto…

Mel

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