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Serie A girone 2. Pronto ritorno alla vittoria dei vicentini. Sacrificio e disciplina le chiavi vincenti………dal nostro inviato

Rangers Rugby Vicenza vs Ce.S.In. Cus Torino Rugby  13 – 6 (pt. 7 – 3)

Ha un sapore particolare la sfida tra Rangers Rugby Vicenza e il Cus Torino. Entrambe le squadre sono neopromosse e quindi il misurarsi su chi ha maggiormente dato lustro al passaggio di categoria non assume il significato di un puro dato statistico, ma un  vero è proprio resoconto dei progressi fatti e maturati nelle 18 partite finora disputate in questo campionato. Prima della odierna diciannovesima giornata, Vicenza è terza in classifica forte dei 55 punti finora guadagnati mentre i piemontesi occupano la sesta posizione con un bottino di 44 punti. Undici vittorie un pareggio e sei sconfitte per i berici, 9 vittorie 1 pareggio e 8 sconfitte per i torinesi. Nessun patema d’animo per le due squadre che veleggiano lontano dalla pericolosa zona retrocessione, primario traguardo di ogni squadra che sale di categoria. Ma è anche la partita di ritorno, che dopo quella giocata e vinta dai nostri portacolori in casa dei cussini, alla fine di una gara disputata con grande intensità, avviene in un momento particolare per il collettivo vicentino. Infatti sono costretti a saltare questo delicato impegno ben 3 giocatori che proprio in quella partita diedero un contributo importantissimo. Capitan Doglioli e Barbato fermati da infortuni mentre Louis Stanfill, a Torino man of the match, sconta proprio oggi la seconda giornata di squalifica a seguito del “rosso” inflittogli nella partita interna con l’Avezzano. Gioco forza per coach Rampazzo, rimaneggiare la squadra portando in campo il meglio che ha a disposizione. In panchina oltre agli esperti Oliva, Bano, Traverso e Mazzini, compaiono due elementi della linea verde del Vicenza. Infatti Stevanovic (che esordì sabato scorso con il Capoterra) classe 1994 è affiancato da Meggiolaro, altra giovane promessa del vivaio biancorosso, che per la prima volta viene chiamato in serie A2. Il campo è perfetto come sempre nonostante la copiosa pioggia caduta nei giorni precedenti, segno distintivo di tutto il nostro campionato al quale Giove pluvio deve essersi evidentemente affezionato. Forse proprio per questo motivo, sugli spalti non si contano più di 160 spettatori, praticamente tutti di fede biancorossa, pronti a dare il loro sostegno ai “ruggers” vicentini. Inizia così la partita, con azioni di gioco piuttosto frammentate e con i vicentini a mostrare una certa propensione ad occupare il campo avversario. Nei primi 15 minuti di gioco, l’arbitro decreta 3 calci di punizione a nostro favore ma in tutte le occasioni (5’, 11’ e 15’ minuto) il sinistro di Pavin si scorda di appartenere a quel Nicola Pavin, cecchino collaudato che bene, anzi benissimo ci ha abituato durante tutto questo campionato. Il calcio fallito al 15’ minuto ha un valore particolare in quanto viene concesso dall’arbitro a seguito di un fallo ripetuto di Alparone che viene altre sì allontanato dal campo per 10 minuti. In questi 10 minuti purtroppo non abbiamo saputo sfruttare la superiorità numerica e così il risultato resta sul 0 a 0 fino al 30’ quando, a seguito di una calcio di punizione a noi assegnato, Pavin spedisce la palla in touche. Il lancio avviene in prossimità degli ultimi cinque metri del campo del Cus. Cenghialta lancia la palla e immediatamente si forma la maul che “blindando” Stanica come portatore di palla si avvicina alla linea di meta avversaria. La spinta è potente e, vinte le ultime resistenze, deposita la palla in meta. Pavin questa volta non ha amnesie balistiche e piazza in mezzo ai pali per il 7 a 0. Si riprende a giocare e diventa evidente la nostra superiorità in mischia ordinata e in touche. Due fonti del gioco che ci consentono di avere largo possesso dell’ovale anche se poi, per difficoltose gestioni della palla o problemi nel trovare la giocata vincente, siamo costretti a fare i conti con la difesa degli ospiti. Difesa arcigna con una linea di trequarti decisamente fisica, soprattutto nella coppia di centri composta dall’esperto argentino D’Angelo e dal sudafricano Heymans. Una fisicità che non fa sconti nell’uno contro uno e che solo di rado ci vede vincenti. Diversa invece la questione delle collisioni, che affidata agli avanti ha quasi sempre raggiunto il proprio scopo impegnando molti avversari e consentendo così di liberare buone palle al largo. Incassata la meta, il Cus si proietta in avanti nel tentativo di muovere il proprio punteggio, ma a sua volta, deve fare i conti con la difesa dei berici. Molto attenta, disciplinata e molto incisiva nell’arginare e respingere gli attacchi degli ospiti ai quali, in un sol caso, viene concesso di giocare in prossimità della linea di meta. Si arriva così agli sgoccioli del primo tempo quando proprio al 39’, l’arbitro estrae il cartellino giallo all’indirizzo di Stanica reo di non aver lasciato da placcatore il placcato. Da distanza ravvicinata e centralissima rispetto ai pali, D’Angelo espleta la formalità e fissa il punteggio della prima frazione di gioco sul 7 a 3. Si riprende a giocare con Traverso che rileva Rizzo dolorante ad una spalla. Il Cus riprova spingersi in avanti e quando son passati solo due minuti di gioco, l’arbitro decreta un calcio di punizione a favore dei torinesi. Se ne incarica ancora D’Angelo il quale centra i pali e riporta sotto gli ospiti. Ora siamo sul 7 a 6 e ai biancorossi serve una accelerazione che dia la svolta alla gara. Il Cus ci mette del suo, vanificando alcune incursioni in attacco e spendendo molte energie in questi tentativi. La nostra difesa si comporta egregiamente sacrificandosi e recuperando spesso dei palloni da mettere a disposizione dell’immediato contrattacco. La qualità del gioco da una parte e dall’altra non è certo esaltante, ma a fornire il guizzo che ravviva il tutto ci pensa il sinistro, questa volta prodigioso, di Pavin che al 15’ da notevole distanza infila un drop di rara bellezza. Un gesto tecnico spettacolare che ci permette di andare in doppia cifra e pur restando sotto il break, di tenere a distanza gli ospiti. Le squadre in questa fase si equivalgono, con la differenza che i biancorossi dimostrano di avere maggiore collettivo e coralità. Si ha modo di apprezzare i precisi e puntuali placcaggi di Herenu e Tonello, veramente preziosi in fase di copertura ma non in grado di fare da “apriscatole” della difesa avversaria nelle azioni d’attacco. Al 26’ Stanica lascia il campo per il subentrante Mazzini e al 29’ è Masi ad uscire per lasciare il posto a Bano. Va registrato ancora un piazzato di Pavin che ancora una volta non va a buon fine. Una buona occasione per portarci sul break, ma il 4 su 6 finale al piede, per lui assolutamente inusuale, dice tutto sulla sua giornata non felice dalla piazzola. Dopo soli due minuti Pavin ha l’occasione di calciare ancora un calcio di punizione e questa volta arrivano i tre punti per guadagnare il break. Il tabellone recita 13 a 6. Cus in avanti per riacciuffare la partita. Una meta trasformata permetterebbe loro di arrivare ad un rocambolesco pareggio proprio nella fase conclusiva della partita. Sarebbe la riedizione del film visto proprio su questo campo con la capolista Colorno che al pareggio ci arrivò, a tempo scaduto, con un calcio piazzato. Ma la nostra difesa e guardinga, riesce sempre ad avere la meglio con impegno ma senza particolari affanni. Arriva così il fischio finale del signor Sgardiolo che sancisce la vittoria dei biancorossi e consegna un punto di bonus agli ospiti. Ospiti a cui va riconosciuto di aver onorato l’impegno con una prestazione che ha messo il luce buone individualità. Si conclude una partita non certo spettacolare, forse una delle meno belle fra quelle che abbiamo visto al Comunale, ma il lungo ed impegnativo campionato inizia a lasciare qualche inevitabile segno su tutte le squadre che hanno speso molto per arrivare a questo rush finale. In ogni caso l’importante era vincere e si è vinto e cosa non  da poco, il Comunale conferma la sua imbattibilità. Ora si va a Parma che, come la classifica mostra, viaggia nelle posizioni di retrovia della classifica generale, ma che dopo il recente arrivo della forte seconda linea sudafricana Botha, già in forza alla Accademy dei Blue Bulls ha creato più di qualche problema anche alle squadre di alta classifica. Una menzione va al Cà Rovere MVP di giornata, Marco Fracca, il quale ha disputato una partita superba in touche e gagliarda da “grinder”.

Rangers Rugby Vicenza: Marchiori, De Toni, Herenù, Tonello F., Iotti, Pavin, Masi (29′ s.t. Bano), Torregiani (capitano), Pelizzari, Stanica (26′ s.t. Mazzini), Fracca, Rizzo (1′ s.t. Traverso), Furegon, Cenghialta, Dolcetto
A disposizione; Stevanovic, Meggiolaro, Savio, Oliva, Pogni
Allenatore: Piovene – Rampazzo

Ce.S.In. Cus Torino Rugby: Baire, Monfrino, Heymans, D’Angelo, Tinebra (29’ s.t. Palmero), Forte (35’ s.t. Civita), Musso, Leo, Alparone, Merlino, Bandieri (32’ p.t. Lo Greco), Malvagna (29’ s.t. Calluso), Nicita, Martina (15’ s.t. Lo Faro), Modonutto (3’ s.t. Montaldo Lo Greco).
A disposizione: Garbet, Oddone.
Allenatore: Sue Regan

Marcatori: p.t.  30’ m. Stanica tr. Pavin (7-0); 39’ cp. D’angelo (7-3); s.t. 2’ cp. D’Angelo (7-6); 15’ drop Pavin (10-6); 32’ cp. Pavin (13-6).
Arbitro: Sig. Sgardiolo Giorgio (Rovigo)
Giudici di linea: Crivellin Alberto, Valbusa Paolo.

Cartellini: p.t. giallo Alparone (Cesin Cus Torino); 39’ p.t. giallo Stanica (Rangers Rugby Vicenza).

Calciatori: (Rangers Rugby Vicenza) 2/6; D’Angelo (Cesin Cus Torino) 2/2.

Man of the match: Marco Fracca

Note: Tempo variabile tendenzialmente coperto, campo in ottime condizioni. Stadio Comunale 158 Spettatori.

 

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