SEGUICI SUI SOCIAL

Serie A girone 2. Netta la vittoria dei biancorossi con l’Amatori Catania. I ragazzi di Piovene e Rampazzo sempre secondi in classifica……..dal nostro inviato.

Rangers Rugby Vicenza vs Club Amatori Sport Catania  30 – 3 (pt. 20 – 3)

Non ci sono più dubbi, Giove Pluvio ha acquisito con pieno diritto la cittadinanza presso lo Stadio Comunale del Rugby a Vicenza. Pur manifestandosi in forma blanda, una leggera ma pur sempre fastidiosa pioggerella, cielo grigio e gonfio d’acqua per fortuna solamente minacciata, non ha mancato l’appuntamento con la partita del First XV. Accettata da buona parte della tifoseria, che riconduce a questo umido deo dell’Olimpo, l’imbattibilità interna della squadra, la situazione atmosferica da esso reiterata ha in ogni caso dei limiti o meglio dei disagi innegabili. Il più evidente è quello di trattenere a casa molti che proprio non se la sentono di  arrischiare l’infradiciamento o lo starnuto selvaggio. Potrebbe mediare il tutto una copertura della gradinata, ma la società fa sapere che almeno per ora le priorità sono altre e allora non resta che il massiccio ricorso alla propoli e per i più tradizionalisti ad un generoso sorso di grappa che di tanto in tanto fa capolino in gradinata. A onor del vero è giusto sottolineare che proprio per la partita con gli etnei, a sentir loro, il freddo, la pioggia e la paventata neve erano temibili avversi e validi nostri alleati. Certo che chi come me era a Catania il 7 di ottobre, in occasione della prima giornata di campionato che coincideva con il debutto assoluto dei nostri ragazzi in serie A, si ricorda benissimo la giornata estiva, il clima balneare e quel sole di Sicilia che vide i padroni di casa uscire vincitori dal match. Certo da allora ad oggi molte cose sono cambiate. Allora non disponevamo ancora di Pavin, e capitan Doglioli vestiva i panni dell’apertura,  obtorto collo, rinunciando a quelli dell’estremo, ruolo che ha potuto ricoprire solo dopo il recupero di Pavin, con autorevolezza e autorità magistrale. E’ cambiato nettamente l’approccio con gli avversari del XV nel suo complesso. L’emozione, anche se in parte ben celata, dell’esordio in serie A, in un campo prestigioso e blasonato come quello dell’Amatori Catania situato a mille chilometri da casa. Sarà anche poco ma sono gradini che nella carriera di molti giocatori, soprattutto i meno navigati, lasciano il segno. Ma la memoria non difetta a nessuno, quando si ricorda che solo una ventina di partite addietro si giocava a Polcenigo o a Carturo con tutto il rispetto, per carità, che queste amene località meritano. La perdemmo quella partita, 30 a 17, anche se per buona parte del primo tempo fummo molto vicini al “clamoroso al Cibali”, pardon, al Santa Maria Goretti perché i nostri partirono a razzo imponendo il proprio gioco ma subendo nella seconda parte della partita la reazione e l’esperienza dei padroni di casa. Ce ne tornammo con una convinzione interiore fortissima. A Vicenza questi non avranno scampo. Uno strepitoso girone d’andata ci ha proiettato in seconda posizione della classifica mentre l’Amatori risulta attardato (e non solo perché deve recuperare ben due partite). Eccoci pronti a ricevere i siculi. Noi dobbiamo fare risultato per dare ulteriore stabilità alla nostra posizione di classifica, loro perchè devono risalire e dimostrare che la vittoria all’andata va confermata in trasferta. Ma i nostri sono maturati molto, non hanno sudditanze psicologiche  che frenano la prestazione, ma hanno invece acquisito piena coscienza dei propri mezzi. Sono sereni, mostrano tranquillità fin dall’inizio. Il lavoro minuzioso condotto da Rampazzo e Piovene sostenuto dalla preparazione atletica che Umberto Pegoraro ha sviluppato dall’inizio del campionato fino ad oggi, non possono che dare buoni frutti. I nostri prendono subito il comando delle operazioni. Gestiscono egregiamente la palla e occupano il campo con determinazione. Arriva così la prima meta ad opera di quel Gastaldo che anche a Catania violò l’area di meta etnea. Poi in cattedra ci va quel Pavin che mancò non poco in quell’occasione e che da par suo distribuisce preziosi calci di spostamento che fanno avanzare la squadra di notevoli porzioni di campo. Non solo ma dal suo piede vendono 12 dei trenta punti finali messi a segno dai berici. Al piede compie anche il suo capolavoro balistico Doglioli che fa saltare in piedi i pochi ed infreddoliti tifosi che, rinunciando al pasticcio con i funghi o altri manicaretti domenicali, sono accorsi al Comunale per vedere di persona i nostri che di certo si faranno leccare dal cane che li aveva morsi sotto l’ombra del vulcano. Capitan Doglioli piazza un drop da trentacinque metri che la dice lunga sullo stato di grazia del nostro numero 15 che in quel ruolo risulta fra i migliori assoluti fra quelli visti in tutto il campionato. Gli ospiti, la cui nota caratteristica è il “non mollare mai”, cercano soluzioni alternative per tentare di riequilibrare l’incontro. Ma non c’è niente da fare oggi con i biancorossi. Manca solo qualche minuto alla fine del primo tempo e decidono di colpire con la mischia, la stessa arma che all’andata mise alle corde in non poche occasioni i padroni di casa. Sarà la giornata plumbea, sarà quel minimo di fango che ci vuole in gennaio per certificare quel “rugby weather” tipicamente british ma che anche ai Ferrovieri ha il suo bel perchè, sarà l’evidentissima colonna di vapore acqueo che si alza dai giocatori impegnati nella maul che si dirige, seppur lentamente, verso la linea di meta degli ospiti, che alcuni di noi hanno un “flash” che ci proietta quel rugby oggi molto usato per fare la reclame della birra Peroni. Tutti dentro, tutti a spingere, tutti a sudare………tutti a gioire. Arriva la meta, le cronache la attribuiscono al forte terza linea di Brendola, Cenghialta, “reo” di essersi fatto seppellire, palla in mano, dai fumanti quintali “made” in Vicenza. Del secondo tempo abbiamo già detto del “drop” prodezza di Doglioli, ma è giusto riferire anche che dopo la terza nostra meta avvenuta sempre per mano di un avanti e precisamente di Barbato il tallonatore “tenore” che proprio non ce la fa a rinunciare ad un suo “do di petto”, i nostri cominciano ad accarezzare l’idea di andare oltre la vittoria. Il bonus, ci vuole il bonus, per consolidare e se possibile irrobustire la nostra classifica ci vuole un’altra meta. Tranne qualche sporadico alleggerimento degli ospiti, bivacchiamo stabilmente nella loro area dei ventidue metri. Procediamo ai rituali cambi per gettare nella mischia (è proprio il caso di dirlo) le “truppe” fresche nell’intento che facciano la differenza. Ma l’Amatori Catania è l’Amatori Catania. Difendono strenuamente, hanno una storia, una maglia e una tradizione che gli impedisce di rinunciare a sputare l’ultima goccia di sangue. I nostri non son da meno. Assistiamo a Nicoli che fatto prigioniero da ben 5 giocatori ospiti, riesce a stare in piedi, ghermire la palla, come l’aquila si assicura la preda ai propri artigli,  e porgerla ai nostri ragazzi ne più ne meno come il rapace porge la preda a chi l’attende al nido. Un gesto d’amore. Nonostante ciò la linea Maginot “made” in Trinacria tiene. Ripetuti i nostri attacchi, ripetute le occasioni. Loro han deciso che tre mete sono sufficienti e la quarta non è concedibile. Noi non lesiniamo energie, la tribuna scalpita, attende la meta che non verrà. E’ come se ne avessimo diritto, per il lavoro svolto, per le energie impiegate. Non basta. L’arbitro fischia la fine decretando così la nostra vittoria per 30 a 3. Un risultato che non da spazio a nessuna discussione tanto è netto. Resta sul campo quel quinto punto che poteva andare sul tabellone e da li in classifica, ma come qualcuno ha fatto notare, anche questo è rugby. La voglia del continuo e costante miglioramento ha azzerato il valore razionale della chiara vittoria, del rifarsi della sconfitta patita all’andata, del profondo significato, a mio modesto modo di valutare, che ha la cocciuta vittoria di un club “parvenu” come quello berico contrapposto all’Amatori Catania, un pezzo (non piccolo) della storia rugbistica italiana

Rangers Rugby Vicenza:  Doglioli (Cap), Marchiori (22’ s.t. Bonuomo), Herenù , Tonello F., Gastaldo, Pavin, Masi, Stanfill, Cenghialta, Torregiani (V.Cap), Fracca, Rizzo (33’ s.t. Nicoli), Furegon (24’ s.t. Pogni), Barbato, Dolcetto.
A disposizione: Pelizzari, Traverso, Stanica, Oliva, Lagatolla.
Allenatore: Matteo Piovene

Club Amatori Sport Catania: Camino, Strazzeri (13’ s.t. Ruscica), Di Paola, Zappalà, Borina (V.Cap), Gorgone, Parisi (13’ s.t. Montedoro), Rechichi, Guglielmino G., Palmieri, Di Perna (14’ s.t. Ardito A.), Ferrara, Guglielmino F. (5’ s.t. Ardito G.), Delfino (Cap), Venturino.
A disposizione: Vasta, Maita, Gravagna.
Allenatore: Vittorio

Marcatori: p.t.  6’ m. Gastaldo tr. Pavin (7-0); 27’ cp. Borina (7-3); 29’ cp Pavin (10-3); 33’ cp. Pavin (13-3); 38’ m. Cenghialta tr. Pavin (20-3); s.t. 6’ drop Doglioli (23-3); 14’ m. Barbato tr. Pavin (30-3).

Calciatori: Doglioli (Rangers Rugby Vicenza) 1/1; Pavin (Rangers Rugby Vicenza) 5/6; Borina (Club Amat. Sport Catania) 1/1.

Man of the Match: Rizzo (Rangers Rugby Vicenza)

Arbitro: Di Blasio (Torre del Greco, NA)
G.d.l.:  Commone, Radetich.

Cartellini:  12’ s.t. giallo Ferrara (Club Amat. Sport Catania); 32’ s.t. giallo Venturini (Club Amat. Sport Catania).

Note: Tempo coperto, pioggia leggera, campo in ottime condizioni. Stadio Comunale 160 Spettatori

Punti conquistati in classifica: Rangers Rugby Vicenza 4; Club Amat. Sport Catania 0

Classifica Aggregata: Rangers Rugby Vicenza 42; Club Amat. Sport Catania 20;

 

 

TAG

Popolari

Merchandising

Scopri tutta la collezione ufficiale del merchandising della Rangers Rugby Vicenza

Categorie

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this