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Quanti eravamo?

Per sabato 20 Settembre era partita una convocazione: tutti al campo di via San Antonino. II programma prevedeva una mattinata di lavoro, prendere visione di tutto il degrado avuto in più di un anno di abbandono, fare pulizia e fare soprattutto programmi per il futuro. Alla fine della mattinata un panino e un prosecco, che dopo la battaglia bisogna fare il terzo tempo. A parte questa ultima fase , tutto il resto era poco allettante, se non per chi voleva riappropriarsi di un’area dove sacrifici e sforzi non sono certo mancati in quasi quarant’anni di frequentazioni varie, poi è facile aver altro da fare in queste giornate che precedono l’inizio del campionato, bisognava pure essere attrezzati con un minimo di arnesi da giardinaggio, insomma la presenza non era assicurata, anzi. E nemmeno l’efficacia. Così con un po’ di rassegnazione il sabato mattina ho messo la sveglia presto, recuperato tagliaerba, potatore elettrico, decespugliatore, benzina, olio e prolunghe varie, piccone e rastrello, caricando come al solito la macchina che una volta o l’altra si rifiuterà di partire, degradata al rango di camioncino della nettezza urbana, e via verso il campo, con il pensiero di non essere puntuale o arrivare troppo presto , che se non c’è nessuno vien voglia di tornare a casa. Quanti saremo? Dieci persone son sicure, poi chissà …

Invece il cancello è già aperto, le persone sono al lavoro, qualcuno ha dato l’esempio,senza aspettare ordini o tirare indietro, nel parcheggio in breve è difficile muoversi tante sono le auto in arrivo. Quasi tutti hanno attrezzi o qualcuno prende a prestito qualcosa dai furgoni presenti dei più organizzati.

Ingresso, siepe lungo strada dentro e fuori, pozzanghere, angolo della discarica della ditta della bonifica bellica ( non hanno certo avuto rispetto delle nostre attrezzature, come fosse tutto da buttar via), si prende per mano tutta la zona fuori dal cantiere transennato, viene ripulita la segreteria e cominciano i lavori per il ripristino del club e il rifacimento del bancone/bar. Alla fine della mattinata il nostro campo ha ripreso il suo aspetto naturale, spartano ma pulito, la tribuna aspetta il suo turno speranzosa. Il campo da gioco no, è un disastro assoluto, non basta la buona volontà ma l’intervento di una ditta specializzata con mezzi agricoli importanti, siamo in attesa della gara di appalto del comune, solo che la situazione sta peggiorando sempre più tra fori , scavi, limi , acqua e l’erba che è cresciuta e nasconde tutte le montagnole, gli scavi profondi e i fori della trivella .

A mezzogiorno abbondante consideriamo i lavori a termine( per la giornata!), scopro che oltre ai soliti fedeli e qualche inguaribile generoso ci sono tanti giocatori, ci sono gli olds, ci sono anche le brave donne del rugby che sono garanzia di ordine e pulizia, recuperiamo i pali del terzo campo per montare le acca al Zanecchin, il nostro prossimo primo obiettivo. Il vino fresco e i bicchieri ci sono,i panini sono buoni e ordinati, avvolti nelle salviette, niente di improvvisato,secondo il modo di operare di Santa Silvia. Son contati giusti giusti, sono cinquanta.

Si, perché a lavorare eravamo in cinquanta!

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