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Serie A girone 2. Seppur di misura, i biancorossi sconfitti a Paese……..dal nostro inviato

Gruppo Padana Paese vs Rangers Rugby Vicenza 16 – 14 (pt. 6 – 11)

Dobbiamo essere sinceri con noi stessi, non serve proprio a nessuno, e men che meno a noi, mentire. A Paese si andava per vincere forti di una lunga serie di motivazioni. La maggiore, forse, ce la forniva l’antefatto di Colorno, quando per l’anticipo giocato il giorno precedente, il Valpolicella batteva nettamente il capolista Colorno, accorciando notevolmente la testa della classifica. Una vittoria a Paese diventava il migliore viatico per scalare ulteriormente la vetta della A gir.2 e nel contempo tenere a debita distanza il Valpolicella che dopo la vittoria interna con l’Alghero faceva del Colorno un sol boccone. Ma anche il fatto che, dopo Paese, il calendario riservasse ai biancorossi lo scontro al Comunale con il Colorno e subito dopo proprio il rimontante Valpolicella a casa sua, costituisce una notevole motivazione. Infatti presentarsi a questo doppio impegno avendo messo alle spalle, in modo positivo, la trasferta di Paese, avrebbe contribuito non poco ad attenuare qualsiasi forma di pressione. La posizione a centro classifica dei trevigiani, non costituiva particolare motivo di preoccupazione, anche perché in occasione dell’andata, quando si giocò l’ultima partita del First XV al Gobbato, i biancorossi, privi ancora dell’apertura Pavin, seppero imporsi sugli ospiti negando loro anche il punticino del bonus “difensivo”. Stante queste premesse, i berici, scendono in campo a Paese per dimostrare che l’autorità con cui risultano ancora imbattuti in casa, può essere esportata con successo anche nella Marca trevigiana. E dalle prime battute sembra essere proprio così. Passano solo sei minuti ed ecco il nostro estremo nonché capitano Bruno Doglioli, violare l’area di meta avversaria. Sono i prodromi dell’ennesima grande impresa dei biancorossi? In tribuna, dove sono accorsi molti supporters vicentini, ci si prepara ad assistere all’ennesima performance superlativa del Rangers Rugby Vicenza? Questa partenza fulminante, autorizza i sostenitori di fede biancorossa, a credere che la gara possa prendere la più auspicabile delle pieghe. Ben presto però ci accorgeremo che i locali non sono proprio disposti ad offrire un soggiorno a buon prezzo ai vicentini. Pavin fallisce la trasformazione della meta, ma grazie al predominio nel possesso e nella conquista territoriale, lo stesso Pavin al 15’ ha a disposizione il calcio di punizione per portare i berici oltre il break. Infatti centra i pali e il risultato è di 0 a 8. Vicenza macina gioco, spesso fermato dalle decisioni arbitrali che destano qualche perplessità. Riusciamo, a fronte del molto seminato, raccogliere pochino. La scelta è la via dei pali e non il gioco in touche per innescare la “maul”. Continuiamo a presentarci alla soglia della loro area dei ventidue metri, costruendo gioco che ci fa spendere molte energie, che obbliga i padroni di casa ad affannosi ma vincenti recuperi di palla. Si ritorna tutti indietro a rintuzzare le sporadiche folate del Paese, e una volta rimpossessati dell’ovale si riparte per risalire il campo. E’ proprio durante una di queste comparizioni nella nostra metà campo che i padroni di casa guadagnano un calcio di punizione. Battuto bene, Agnoletto che trova i pali per il 3 a 8 che riduce le distanze e mette in mostra la perizia balistica di questa ala che alla fine dell’incontro potrà vantare un 4 su 4 al piede ovvero un eloquente 100%. I nostri continuano a macinare gioco, ma risultano un po’ scontati, prevedibili nelle scelte e perciò facilmente contrastati dall’arcigna difesa dei locali. Con questo “leitmotiv” si arriva al 39’, quando Pavin battendo un calcio di punizione centra i pali per un 3 a 11 che pur ristabilendo le distanze, non ripaga in buona moneta, la mole di gioco svolta. Questo “dare avere” diventa ancora meno equo, quando a tempo scaduto, Agnoletto ha ancora una buona occasione per mostrare la sua precisione al calcio. Tutti al riposo con il tabellone ad indicare il 6 a 11. Il temporaneo vantaggio ci dice ancora una volta che quella di Paese non sarà una scampagnata e che, visto il primo tempo, un piano B necessita per sbrigliare la matassa nel secondo. La partita riprende il suo cammino ma tanto da una parte che dall’altra non si ha modo di notare novità sulle tattiche e sulle strategie. Solo al 12’ i biancorossi, grazie ad un calcio di punizione, con Pavin hanno la possibilità di muovere il tabellone e portarsi ancora una volta oltre il break. Purtroppo va registrata la maggiore aggressività dei locali che prendono in mano le redini dell’incontro approfittando di un calo dei nostri, molti dei quali stanno in campo non al meglio delle loro condizioni fisiche. Prendiamo meta al 17’ dopo una azione insistita dei padroni di casa. Numerose fasi di gioco li portano ad un passo dalla linea di meta fino a quando il secondo centro Furlan trova lo spiraglio per depositare la palla oltre la linea. Manco a dirlo, Agnoletto trasforma portando cosi il Paese a ridosso dei biancorossi. Un 13 a 14 che la dice lunga sull’equilibrio visto in campo e che a venti minuti dalla fine della partita lascia aperta la porta a qualsiasi risultato. I padroni di casa sentono che il colpaccio di giornata lo possono fare loro. Battere la seconda forza del campionato è alla loro portata. I nostri non rinunciano a giocare, tutt’altro, ma la loro azione risulta sterile, poco incisiva, molto dispendiosa e avara di risultato. Forti ed irriducibili i nostri si portano nella metà campo avversaria, spinti da granitica volontà ed encomiabile spirito di gruppo, ma pur senza lesinare energie e cercando di tenere la partita su ritmi piuttosto elevati, non si viene a capo della attenta e ben disposta difesa avversaria. Arriva poi il 28’ quando la precisione di Agnoletto, determina la differenza finale. Calcio di punizione ed il sorpasso è servito. I padroni di casa sono galvanizzati e annusano il grande risultato. I nostri, che ricorrono al 29’ alla prima delle due sostituzione della partita, quando Bonuomo rileva Iotti, sanno che la posta in palio è enorme, che l’occasione d’oro per la conquista della vetta della classifica non può e non deve sfumare. Ma ancora una volta, pur proiettandosi in avanti, non vengono a capo di nulla. La stanchezza, dovuta anche ad un campo allentato, inizia a fare capolino. Forte e convinto come sempre sale dalla gradinata l’incitamento ai vicentini. Tutti si attendono un guizzo risolutore, una giocata come quella di Marchiori all’andata, un premio alle immani fatiche compiute per portare la palla avanti. E quando mancano cinque minuti alla fine, ecco che un calcio di punizione a nostro favore, può raddrizzare non il livello agonistico della partita, ma il risultato che a ben guardare ci traghetterebbe al 17 di febbraio con un risultato positivo. Pavin, in giornata non smagliante a causa delle non perfette condizioni fisiche, ha calciato durante la partita in maniera alterna. Ha fatto scattare tutti in piedi quando da ben 50 metri ha centrato i pali e ha fallito un paio di calci, per altri difficili, ma non per la sua proverbiale precisione. Ha ora sul piede i 3 punti che permetterebbero il sorpasso dei biancorossi. Ha calciato con successo da angolazioni e distanze ben più impegnative. Parte il calcio e con il fiato sospeso seguiamo la sua parabola. Fuori. Il risultato nei pochi minuti restanti non cambierà sancendo così la quarta sconfitta in campionato dei biancorossi. Una partita che mette a nudo alcune nostre debolezze e che sarà di certo analizzata dallo staff tecnico. Si certo con una percentuale diversa dal 50% (3 su 6 al piede è inusuale per Pavin) forse si poteva portare a casa il risultato, ma un rivisitazione complessiva del gioco espresso spetta allo staff tecnico e ai giocatori che vanno messi in condizione di affrontare serenamente le prossime partite con le prime della classe. Un immenso grazie va a tutta la squadra che si è prodigata con volontà e caparbietà. Questa squadra ci ha abituato bene, vittorie su vittorie, e quando arriva una sconfitta come questa, è giusto non nasconderselo, si resta increduli. Nonostante la bravura dell’avversario, che va riconosciuta, resta la sensazione, e forse qualcosa di più, che si poteva fare risultato anche a Paese, nonostante sia positivo notare che dei 8 punti (10 virtuali) in palio nello scontro diretto, 4 sono andati ai trevigiani e 5 ai vicentini  Siamo certi che nelle nove restati partite della “regular season” ci sarà ancora molto da divertirsi e che solo con la dovuta concentrazione e l’assiduo lavoro di preparazione si potranno avere altre notevoli soddisfazioni da sommare alla già tante avute.

Rangers Rugby Vicenza: Doglioli, Iotti (29’ st Bonuomo), Herenù, Tonello, Gastaldo, N.Pavin, Masi, Stanfill, Cenghialta, Torregiani, Fracca, Rizzo, Furegon, Barbato, Dolcetto (33’ st Mazzini).
A disposizione: Nicoli, Pelizzari, Traverso, Stanica, Oliva, Pogni
Allenatore: Matteo Piovene – Roberto Rampazzo

Gruppo Padana Paese: Agnoletto, Passuello, Furlan, Barzan, Casarin, Fiacchi (33’ A.Pavin), Memo, Cadorin, Rufoloni (1’ st Bot), Pagotto (22’ st Gigliodoro), Secolo (22’ st Menelle), Fornarolo (39’ st Tamas), Berisa (29’ st Zara), Zara (1’ st Codo), Caeran (1’ st Deoni).
A disposizione: Moro.
Allenatore: M.Pavin-Vendramin

Marcatori: p.t.: 6’ m Doglioli, 15’ cp N.Pavin, 25’ cp Agnoletto, 39’ cp N.Pavin, 41’ cp Agnoletto; s.t.: 12’ cp N.Pavin, 17’ m Furlan tr Agnoletto, 28’ cp Agnoletto

Calciatori: Paese 4/4 (Agnoletto tr 1/1 cp 3/3), Vicenza 3/6 (N.Pavin tr 0/1, cp 3/5)

Man of the match: Fornarolo

Arbitro: Schilirò (San Gregorio, Catania)
G.d.L: Laurenti, Crivellin

Note: spettatori 250

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