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Serie A girone 2. Impresa del Rangers Rugby Vicenza in terra piemontese . Il Cus Torino deve arrendersi ai biancorossi……….dal nostro inviato

Ce.S.In. Cus Torino Rugby vs Rangers Rugby Vicenza 17 – 26 (pt. 7 – 6)

Contravvenendo all’ormai consolidata abitudine di estendere la cronaca della partita della serie A basandosi sui puri avvenimenti in modo cronologico, ho voluto per l’occasione, il match clou dell’ottava giornata di campionato fra CE.S.IN. Cus Torino Rugby e il Rangers Rugby Vicenza, affidarmi ad un racconto che magari scontenterà un pochino chi è abituato a leggere la cronaca in maniera meramente tecnica e tassonomica e accontenterà, forse, chi mi ha sollecitato a procedere ricorrendo ad una narrazione che possa rievocare la grande eccitazione, le attese, le delusioni, le gioie e le gesta di chi fuori, ma soprattutto dentro al campo ha contribuito a far diventare l’anonima data del 9 dicembre 2012 una data memorabile e per certi aspetti storica. Una giornata invernale fredda certo ma non rigida, grazie ad un sole che illuminava le candide nevi che ammantavano il granito delle Alpi piemontesi. Segue clipUn sole che, malgrado il periodo a ridosso delle festività natalizie e di conseguenza ai suoi riti ( i mercatini, i centri commerciali etc.etc.etc.) ha richiamato allo stadio Albonico di Grugliasco un buon numero di spettatori a maggioranza bianco celeste, anche grazie al vivace e nutrito gruppo costituito dai ragazzi delle giovanili di quel sodalizio. Una trentina di supporters di fede biancorossa bilanciava egregiamente la componente che sosteneva i padroni di casa. Non male per una trasferta che in breve vuol dire otto ore abbondanti di pullman. Ma tant’è  la passione non si misura con il contachilometri soprattutto quando il calendario mette di fronte due squadre di vertice che curiosamente hanno, tra le altre, il comune recente percorso. Infatti le contendenti di giornata sono entrambe neopromosse, i vicentini dopo i play off vinti con un altro Cus quello genovese mentre i piemontesi ripescati in serie A dopo aver perso i play off, e ironia della sorte con un altro Cus ma questa volta patavino. Curiosa e degna di analisi, anche se impropria in questa sede, la vicenda che vede nei posti di vertice dell’attuale campionato proprio tre delle quattro neopromosse. Infatti il Colorno, il Rangers Rugby Vicenza e il Cus Torino, occupano le prime posizioni della classifica, e il Cus Padova leggermente staccato fa parte del plotone di mezza graduatoria. A tenere alta l’attenzione per questo match c’è proprio la corsa alla vetta in vista della fine del girone d’andata che conta ancora solo quattro scontri compreso l’odierno per arrivare al giro di boa. Torino arriva a questo appuntamento imbattuto nelle partite casalinghe e con una sola sconfitta patita proprio nel turno precedente ad opera del fortissimo Alghero. Diverso invece il ruolino dei nostri ragazzi che arrivano nel capoluogo piemontese dopo aver incassato 2 sconfitte incassate entrambe in trasferta, la prima in quel di Catania e la seconda in un rocambolesco pomeriggio d’ottobre a Colorno. I numeri dicono chiaramente del valore dei due collettivi che oggi si giocano la grossa posta in palio. Proprio per questo motivo è stato designato ad arbitrare il fischietto più noto d’Italia, quel sig. Damasco da Napoli, arbitro professionista nonché esperto giudice internazionale. Tutto è pronto. Le squadre entrano in campo con le formazioni migliori tranne la mancanza di due pedine fondamentali per l’economia del gioco dei due quindici. Ai torinesi manca il potente centro sud africano Heymans, mentre i biancorossi lamentano la pesante assenza del pari ruolo Matias Herenu. Il Cus Torino parte lancia in resta. Di questo collettivo si conosce il notevole potenziale dei loro avanti e infatti iniziano a macinare gioco mettendo alla corda i nostri ragazzi. Insistono su questo fondamentale anche grazie ad una buona touche che fornisce loro palloni di qualità. I nostri accusano il colpo ma tentano di organizzarsi, subiscono il dominio del loro pacchetto avanzato ma in qualche maniera riescono ad arginare i veementi e ripetuti attacchi portati con ritmi piuttosto elevati. Tutto lascia presagire ad un pomeriggio di grande sofferenza. Un primo loro calcio fischiato contro i nostri per affossamento della palla, incoccia il palo lasciando così immacolato il tabellone che dopo il primo quarto d’ora è ancora fermo sullo zero a zero. I prodromi di un primo cedimento si hanno al 16’ minuto quando un fiscale Damasco affibbia un giallo al nostro saltatore Rizzo, reo di essere intervenuto sulle braccia del ricevitore del Cus Torino in occasione di una touche lanciata proprio dai locali, giusto sotto la nostra postazione in tribuna. Sta di fatto che rimaniamo in quattordici e la sfuriata con qui il Cus Torino ha preso le redini della gara non si è ancora placcata. Anzi per loro si presenta l’occasione d’oro della superiorità numerica e sette minuti dopo il giallo a Rizzo ecco che, con una ennesima avanzata della mischia fermata una prima volta fallosamente dai nostri, Damasco corre in mezzo ai pali decretando così la meta di punizione ( meta tecnica per quelli come me che usano questa forma imperfetta ma acquisita colloquialmente dalla notte dei tempi). Siamo al 23′ del primo tempo e il Cus Torino concretizza la superiorità numerica con il vantaggio sul tabellone. 7 a 0. I nostri devono stringere i denti, attendere il rientro di Rizzo in mischia e poco alla volta allontanare i padroni di casa dalla nostra area dei ventidue metri. Così è. Rientra Rizzo e Pavin con buoni calci di spostamento alleggerisce la pressione, spingendo lontano gli avversari e mettendo i nostri avanti in condizione di respirare e recuperare energie. Scelta tatticamente perfetta perchè da questi palloni lunghi nascono le prime iniziative biancorosse nel campo avversario. Lottiamo su ogni pallone, non ci limitiamo a placcare ma seppur con un minimo di affanno cerchiamo di muovere la palla a favore dei trequarti e in una di queste azioni obblighiamo i padroni di casa ad un tenuto a terra nella loro porzione di campo. Pavin con sicurezza e precisione accorcia le distanze. Siamo alla mezz’ora e un sostanziale equilibrio ora  si ravvisa. Torino ha speso molto per metterci in difficoltà, noi abbiamo speso molto per limitare i danni e forse l’attuale 7 a 3 ci autorizza a pensare che nell’ultima parte del primo tempo si possa ancora avere delle soddisfazioni. E queste sembrano proprio arrivare quando Doglioli, al 34’ prende un clamoroso buco e s’invola palla in mano verso la meta avversaria. Balzano in piedi in tribuna i tifosi dei vicentini, ma quando sembrava irraggiungibile, Doglioli viene fermato dai cussini con una provvidenziale “francesina” che provoca la caduta a terra del nostro estremo vanificando così una chiara occasione per portare in vantaggio i berici. L’asse del gioco si è stabilizzato sulla parte centrale del campo ed ora è molto più equilibrato. Si combatte strenuamente palla su palla, i contatti sono virili ma corretti, non ci sono distrazioni di sorta e non si fa sconti per nessuno combattendo tenacemente da una parte e dall’altra ma con sostanziale correttezza che depone a favore dei contendenti che stanno onorando il rugby senza lesinare energie ma senza colpi bassi. L’impressione è proprio quella di trovarsi di fronte a due eccellenti squadre che giocano un rugby energico, dotate entrambi di una buona varietà di giocate,  che rendono la partita estremamente avvincente. Prova ne è l’incessante sostegni che giunge dalla gradinata dove, una gara parallela su chi con polmoni, gola e mani contribuisce di più ad incoraggiare i propri portacolori. Allo scadere della prima frazione di gioco, ecco un occasione per Pavin di accorciare ulteriormente sull’avversario  Calcio di punizione e il “tiratore scelto” Pavin non si smentisce. Si va al riposo con i torinesi in vantaggio ma di un sol punto. Tutti noi ci aspettiamo altri 40 minuti di vera battaglia e il minimo scarto sul tabellone ci autorizza a pensare ad un secondo tempo a tutta, un vero e proprio assalto ai pali cussini per tentare l’impresa delle imprese. Si riprende a giocare ma la musica la suona ancora il Cus Torino, forte di una orchestra di avanti veramente temibili. E sono proprio questi ultimi che dopo soli quattro minuti sfruttano al meglio una superiorità numerica che ci priva di Cenghialta. Siamo con un uomo in meno e i nostri avversari cinicamente sfruttano al meglio questo vantaggio. Dal punto del fallo fischiato a Cenghialta, il pallone viene spedito in touche. Loro il lancio a pochi metri dalla nostra area di meta. La loro potente maul, palla in mano varca la line a di meta. Sul tabellone i piemontesi aggiungono altri sette punti visto che la loro trasformazione ha buon esito. Ora siamo sul 14 a 6 per i cussini. I torinesi controllano il gioco ma sono costretti a falli ripetuti per arginare la reazione che i nostri ragazzi stanno organizzando. E proprio per uno di questi falli, Damasco estrae il giallo all’indirizzo del loro primo centro nonché uomo di sicura esperienza, D’Angelo, riportando in parità i giocatori in campo. Pavin prende anche i tre punti del relativo calcio di punizione. Forte e continuo sale dalla tribuna il sostegno ai biancorossi. Torino, pur in inferiorità numerica tiene bene il campo, gioca spavaldamente  e ottiene al 13’ ancora 3 punti per un calcio di punizione concesso ai locali da Damasco. Il tabellone recita 17 a 9 e per la seconda volta nella partita i nostri avversari vanno oltre il break. Ma come successo nel primo tempo, la sfuriata dei torinesi ad un certo punto lentamente, ma inesorabilmente tende a rallentare. E’ proprio in questi frangenti che il Rangers Rugby Vicenza dimostra la sua grande maturità, leggendo perfettamente l’andamento della partita. I nostri producono alcune brucianti accelerazioni, siamo ancora perfettamente in grado di alzare il ritmo e mettere perciò alle corde un Cus Torino che ha speso molto. E’ come se un patto tacito avesse unito ulteriormente il nostro XV. Un patto fatto di grande cuore, di generosità, di propensione al sacrificio. I nostri hanno deciso……….dal campo oggi si esce solo da vincitori, all’unisono prendono il proprio cuore e lo lanciano oltre la barricata bianco celeste e poi se lo vanno a riprendere. I tifosi ritmano queste accelerazioni, vere e proprie iniezioni di fiducia. Aumenta con la velocità l’aggressività, finora servita più per recuperare palloni, soprattutto in difesa, che per portare lo scompiglio oltre le linee cussine. L’aria da gelida diventa bruciante quando prende forma, a seguito di nostri ripetuti attacchi che conquistano metro dopo metro, centimetro dopo centimetro,  prezioso terreno portandoci a ridosso della zona punti. Ne abbiamo di più e loro, per arginarci, sono costretti a far ricorso a continui falli che non sfuggono a Damasco. E’ proprio da uno di queste ficcanti azioni che per fermare la nostra mischia, D’Angelo si prende il secondo giallo e il conseguente rosso. Siamo al 23’ e i locali devono arrivare alla fine della partita con un uomo in meno. Ora sta a noi dimostrare di saper sfruttare la superiorità numerica e puntualmente al 29’ Marchiori non si fa pregare due volte. Ricevuta una palla di qualità, da par suo accelera lasciando sul posto i suoi guardiani e tra il tripudio della tifoseria deposita la palla oltre la linea di meta. Pavin fa il resto trasformando con sicurezza. Il 17 a 16 è tutta propulsione nelle gambe dei nostri ragazzi i quali fiutano l’importanza del momento. Gli attacchi si fanno arrembanti, la già palesata in altre occasioni freschezza atletica fa la differenza, il morale è sostenuto a pieni polmoni dai supporters berici. Ci sono ancora una decina di minuti per imporre il nostro gioco. Alla ripresa del gioco la sensazione è quella di giocare ai Ferrovieri e non a trecento chilometri di distanza. C’è una sola squadra in campo, c’e solo una grande attesa in tribuna. I generosissimi torinesi sono stanchi e perdono anche di lucidità. Sia arriva con questo enorme pathos e con grande trepidazione al 35’ quando Stanfill assume le perfette sembianze del matador e infilza con le proprie banderillas il toro cussino. Un colpo definitivo di quelli che ti piegano le gambe e chiudono il duello. Una meta che sancisce il sorpasso, che portata con furore agonistico da il via agli abbracci dei supporters che non hanno mai avuto dubbi sull’esito finale. Con la trasformazione affidata al piede fatato di Pavin il risultato diventa 17 a 23. Siamo davanti, ma non fuori dal’ipotetico break che in caso di meta avversaria potrebbe ancora ribaltare le sorti di questa magnifica partita. Cinque minuti a denti stretti, con l’adrenalina che gira più veloce della luce, con l’assoluta necessita di raschiare il barile delle proprie energie. La vittoria è vicina ma non è ancora in tasca……..testa sul collo e palla in mano. Il possesso diventa fondamentale. Si procedono ad alcuni cambi per rallentare il ritmo e tirare il fiato. Gestiamo questi minuti con maestria e a tempo scaduto, da posizione proibitiva per angolazione e per l’azione accecante del sole, il nostro Nicola Pavin si esibisce in un pezzo di grande perizia balistica calciando “a memoria” un pallone in mezzo ai pali, è l’ovale che determina il risultato finale. Cus Torino 17, Rangers Rugby Vicenza 26. Ha immediatamente inizio la festa. Gli abbracci sono conditi anche da qualche lacrima, la commozione è notevole. Una prestazione di grande generosità, di grande determinazione sorretta e sostenuta da un grande cuore come ben riassunto dal Man of the match di giornata, il nostro torero Stanfill. Come già scritto, se qualcuno non avesse chiaro il concetto di “vittoria con il cuore” , a Grugliasco, in uno splendido pomeriggio di dicembre, dove si confrontavano due compagini decise ad onorare il rugby,  avrebbe avuto non solo l’occasione per constatarne la nobiltà del significato, ma avrebbe orgogliosamente potuto affermare……. “Io c’ero”. Un plauso speciale alla splendida accoglienza riservataci dai dirigenti e dalla tifoseria locale. Ne sono migliore testimonianza le numerose birre bevute assieme nel pieno rispetto della tradizione di questo meraviglioso sport. Saremo onorati di ricevere con lo stesso calore e la stessa simpatia gli amici cussini in occasione della partita di ritorno. Hic Sunt Feles e Hic Sunt Taurus hanno contributo a determinare la vittoria del rugby. Ad majora!!!

Tabellino  

Rangers Rugby Vicenza: 15 Doglioli, 14 Marchiori, 13 Gastaldo, 12 Traverso, 11 Iotti  (41′ s.t. Bonuomo), 10 Pavin, 9 Masi, 8 Stanfill, 7 Cenghialta (16′ s.t. Edoardo Tonello), 6 Torregiani, 5 Fracca (40′ s.t. Pelizzari), 4 Rizzo (43′ s.t. Gnata), 25 Furegon (29′ s.t. Pogni), 2 Barbato, 1 Dolcetto.
A disposizione: Mazzini, Nicoli e Filippo Tonello.
Allenatori: Roberto Rampazzo e Matteo Piovene

Ce.S.In. CUS Torino: 15 Baire, 14 Lo Greco C. (7′ s.t. Monfrino), 13 Musso, 12 D’Angelo, 11 Tinebra, 10 Forte, 9 Jaluf, 8 Merlino, 7 Alparone, 6 Amadio (19′ s.t. Spaliviero), 5 Narcisi, 4 Bandieri (19′ s.t. Malvagna), 3 Iacob, 2 Martina, 1 Modonutto (1′ s.t. Lo Faro).
A disposizione: Nicita, Gecse, Falcetto e Civita.
Allenatore: Regan Sue

Marcatori: Primo tempo: 23′ meta di punizione, trasf. D’Angelo (7-0); 30′ c.p. Pavin (7-3); 43′ c.p. Pavin (7-6) . Secondo tempo: 4′ meta Alparone, trasf. D’Angelo (14-6); 9′ c.p. Pavin (14-9); 13′ c.p. Baire (17-9); 29′ meta Marchiori, trasf. Pavin (17-16); 35′ meta Stanfill, trasf. Pavin (17-23); 44′ c.p. Pavin (17-26).

Arbitro: Carlo Damasco (Napoli)
Assistenti: Marco Masetti (Arezzo) e Salvatore Vassallo (Genova).

Cartellini: Primo tempo: 16′ Rizzo. Secondo tempo: 4′ Cenghialta; 8′ D’Angelo; 23′ D’Angelo (rosso).

Note: Cielo limpido ed assolato, campo in buone condizioni, Spettatori 270

Punti conquistati in classifica: Rangers Rugby Vicenza 4; Ce.S.In Cus Torino Rugby 0

 

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